






Il muro, o blocking, è la principale azione difensiva dei giocatori che stanno a rete per fermare o alterare l'attacco di un avversario.
Il muro può anche essere offensivo, mirando a fermare completamente l'attacco e facendo rimanere la palla nel campo avversario.
Un muro offensivo ben eseguito viene eseguito saltando e allungandosi per oltrepassare la rete con le braccia, sporgendole nell'area dell'avversario. Richiede quindi di anticipare la direzione della palla in attacco.
Il muro fa parte dei fondamentali delle fasi di:
Il muro viene classificato in base al numero di giocatori coinvolti. Si può quindi parlare di muro singolo, doppio o triplo.
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Il muro è un fondamentale che non presenta differenziazione tecnica particolare ma le esigenze di gioco indicano delle strategie di adattamento situazionale funzionali utilizzate dai giocatori
Non sempre il muro è efficace. Inoltre, talvolta viene aggirato con sistemi di attacco diversi dalla schiacciata (es: pallonetto!).
Tuttavia, un muro che obbliga l'attaccante a usare strategie diverse è considerato comunque molto utile.
La posizione del muro influenza le posizioni in cui si collocano gli altri difensori, mentre i battitori avversari schiacciano.
Partiamo da quelli che possiamo definire gli obiettivi fondamentali del muro; vale a dire:
Tali punti raggiungeranno la maggiore efficacia quanto migliore sarà la tecnica esecutiva. Infatti per poter eseguire azione di muro efficace non è indispensabile essere molto alti o saltare molto, vale a dire non è l’altezza del muro a determinarne il successo ma un insieme di altre qualità che investono:
In particolare, la valutazione del tempo di salto più opportuno sarà da mettere in relazione al tipo di costruzione scelta dall’avversario e determinerà i tempi precisi delle traslocazioni e dei salti!
saranno da mettere in relazione allo “spazio” che il muro dovrà prendere.
Nel seguito vengono proposti i link ai materiali didattici presentati alle mie atlete in allenamento.
Il campo da pallavolo è lungo 18 metri da una linea di fondo campo all'altra e 9 metri da una linea laterale all'altra.
Campo di pallavolo
La linea centrale (sotto la rete) divide il campo a metà. La linea d'attacco di ogni squadra è a tre metri dalla linea centrale. Un giocatore di terza linea deve rimanere dietro la linea d'attacco quando salta per colpire una palla che si trova sopra l'altezza della rete. I giocatori possono iniziare il servizio da qualsiasi punto lungo la linea di fondo.
Per la pallavolo femminile, la rete è alta 2,24 metri; per la pallavolo maschile, la rete è alta 2,43 metri. La rete deve essere tesa strettamente per evitare cedimenti e per consentire alla palla colpita di rimbalzare in modo pulito invece di cadere direttamente a terra.
Rete e tribuna dell'arbitro di pallavolo
Le antenne sono collegate alla rete da pallavolo appena sopra le linee laterali. La palla da pallavolo deve sempre passare sopra la rete e tra le antenne durante un servizio e durante uno scambio. Le norme di sicurezza richiedono che i pali e la tribuna dell'arbitro siano imbottiti.
La pallavolo è uno sport giocato da due squadre su un terreno di gioco diviso da una rete. Sono disponibili diverse versioni del gioco, adattabili in base alle specifiche circostanze, per garantire a tutti la versatilità del gioco.
Lo scopo del gioco è quello di inviare la palla sopra la rete affinché cada a terra nel campo opposto e di evitare che ciò avvenga sul proprio campo. La squadra ha a disposizione tre tocchi per rinviare la palla (in aggiunta al tocco di muro).
La palla è messa in gioco con un servizio: inviata con un colpo dal giocatore al servizio sopra la rete verso gli avversari. L’azione continua fino a che la palla tocca il campo, è
inviata fuori o una squadra non la rinvia correttamente.
Nella pallavolo, la squadra che vince un’azione di gioco conquista un punto. Quando la squadra in ricezione vince un’azione, conquista un punto ed il diritto a servire ed i suoi giocatori ruotano di una posizione in senso orario.
Il concetto di rotazione fa sì che tutti gli atleti siano completi. Le regole sulle posizioni degli atleti devono permettere alle squadre di avere flessibilità e di creare interessanti sviluppi delle tattiche.
I contendenti utilizzano questa struttura per elaborare tecniche, tattiche e potenza di gioco e ciò permette ai giocatori una libertà di espressione tale da entusiasmare spettatori e telespettatori.
Pallavolo zone del campo di giocoIl campo di gioco di una squadra si divide convenzionalmente in 6 aree:
I giocatori di seconda linea (posizioni 5, 6 e 1) se si trovano nella zona di attacco non possono inviare la palla nel campo avversario se la colpiscono quando si trova sopra l'altezza della rete (sarebbe un fallo in attacco): possono però inviarla nel campo avversario se la colpiscono sotto l'altezza della rete o se la colpiscono mentre staccano dalla zona di difesa (cioè iniziando il salto dietro la linea di difesa).
In fase di rotazione quando si conquista un punto dopo il servizio avversario, i giocatori in campo si spostano in senso orario, da Zona 2 a Zona 1, da Zona 1 a Zona 6, etc...
La battuta o servizio della pallavolo è l'azione che da inizio al gioco, in ogni set.
Il giocatore sta dietro la linea di fondocampo colpisce la palla in modo che raggiunga il campo avversario in un unico gesto.
L'obiettivo è ovviamente di segnare un punto, facendola atterrare all'interno del perimetro di validità. La fase battuta punto si può ritenere come la massima espressione del singolo giocatore, perché eseguito in piena autonomia. Infatti, in un set, in nessun’altra fase del gioco il giocatore ha completo controllo dell’azione come nel servizio.
Richiede quindi molta abilità nell'impostare la direzione e la velocità della palla, in modo da rendere difficile per il ricevitore avversario intercettarla correttamente nella ricezione. Sebbene in situazioni di gara il battitore non comunichi prima del servizio, l'allenatore può segnalargli di servire in una zona specifica. La strategia di servizio spesso mira al ricevitore più debole dell'avversario o allo spazio (zona di conflitto) tra due giocatori. Pertanto, servire con un buon controllo palla e direzione è importante.
Il servizio è chiamato "ace" quando segna il punto, ovvero se la palla cade direttamente nel campo avversario, oppure esce dopo essere stata toccata da un avversario. Questo tipo di battuta è quindi un servizio vincente, perché permette di far punto automaticamente, senza alcuna reazione avversaria.
Nelle categorie giovanili, Under 12 e Under 13, si usa la cosiddetta "battuta da sotto" (in inglese, underhand), in cui il giocatore colpisce la palla da sotto, non dall'alto. I servizi di questo tipo, più facili da imparare: si tratta, però, di un servizio più prevedibile rispetto ad altri, perché a parabola, quindi molto più lento, è considerato molto facile da ricevere e raramente è utilizzato nelle competizioni di alto livello.
Il servizio dall’alto, invece, è oggigiorno caratterizzato da una maggiore instabilità e imprevedibilità, che ovviamente lo rendono più insidioso per i giocatori avversari in ricezione.
Fino alla prima metà degli anni Novanta, il servizio poteva essere effettuato solo dai tre metri di destra della linea di fondo campo (dietro posto 1, per intenderci), ma a partire dal 1995 è consentito battere lungo tutta la linea dei 9 metri (dietro anche posto 6 e posto 5), aumentando così la tipologia di direzioni possibili.
Si distinguono quindi i seguenti tipi di battuta nella pallavolo:
I due tipi di battuta preferiti nella pallavolo sono la jump float e la jump spin, ma quale effettuare?
Se lo svantaggio della jump float consiste nel riuscire a generare meno ace rispetto ad altre tecniche di servizio, visto che è meno veloce, effettuare una jump spin è sempre un rischio, perché – se non eseguito con abbastanza potenza – potrebbe risultare inefficace e facilmente prevedibile dalla squadra avversaria.
Inoltre, la battuta jump spin richiede una buona dosa di coordinazione e una capacità di lancio della palla che prevede tanto, tanto allenamento. Ogni giocatore e ogni squadra devono valutare come muoversi a seconda della situazione in campo e della tecnica che si vuole implementare.
Quando bisogna decidere quale tipologia di battuta effettuare, si deve valutare se ricorrere a una battuta tattica o a una forte, a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere:
Un battitore efficace deve quindi sviluppare sia un servizio potente che la capacità di servire in una zona specifica.
Nel seguito vengono proposti i link ai video online didattici presentati alle mie atlete in allenamento con riguardo al servizio: